sabato 22 dicembre 2007

Sotto a un ponte

Passammo tutta l’estate del ’93 in tour attraverso gli States; ogni giorno una data in un posto diverso. Bar, pub, teatri, festival.....eravamo diventati zingari. Un solo minibus per tutto il gruppo, gli strumenti, qualche ragazza e ovviamente le casse di birra.

Tornati in Italia, alla fine del tour, effettivamente ci sentimmo un po’ fuori luogo. Anzi più che fuori luogo, direi proprio ai margini della società: il nostro bilocale era stato sgomberato, il padrone di casa aveva cambiato le serrature e il primo giorno che ci presentammo ci aizzò i cani contro. Prendemmo quindi un periodo di pausa, come si fa in un rapporto sentimentale ormai sgonfio, ed ognuno prese la propria strada: la mia fu proprio la strada, e precisamente a San Polo, sotto un ponte della tangenziale di brescia.
Non era una suite ma da li vedevo i camion passare, mi riparavo dalla pioggia e dalla neve, mi scaldavo con una bottiglia di sambuca e potevo vedere le stelle.

mercoledì 5 dicembre 2007

Is this the life you want? Le origini

La canzone è figlia del nostro periodo "maledetto" (che tra l'altro non è finito), tuttavia tra le righe si nota un certo distacco, o meglio dire, autocritica, insomma una presa di coscienza indotta da fatti e circostanze che ci hanno imposto una serie di considerazioni che nel tempo abbiamo più o meno sviluppato, senza peraltro arrivare ad una risposta definitiva.
Tutto nacque da un mio incontro con un vecchio nativoamericano, una sera d’ottobre di anni fa, nella quale mi fermai a una stazione di servizio sulla Via Padana Superiore per il rifornimento. Oltre a me e a questo c’erano due prostitute bionde che parlavano al cellulare e che non mi degnarono di un solo sguardo.
Nonostante fosse molto in la’ con gli anni, il vecchio aveva capelli lunghi e neri, non indossava particolari monili se non un braccialetto in pelle e un orecchino. Lo vidi piuttosto spaventato e agitato, mi disse che era in fuga, doveva liberarsi di tutto (non sodi che cosa perché in effetti non aveva niente con se) e fuggire verso Ovest dove la sua gente lo stava aspettando e mi chiese un passaggio.
Certo non potevo portarlo dove avrebbe voluto ma in compenso gli evitai un bel pezzo di strada a piedi portandolo fino alla stazione dei treni a Peschiera; quando le nostre strade si divisero, gli diedi in segno di stima, rispetto e amicizia una bottiglietta mignon di Averna che portavo con me e i soldi per il biglietto per Milano.Dal canto suo, mi salutò dandomi in mano un mazzo di chiavi e chiedendomi:
"Is this the life you want?".
Queste parole riecheggiarono in me tutta la serata: cosa aveva voluto dirmi? Cosa sapeva? Aveva voluto mettermi in guardia da qualcosa o era solamente un vecchio pazzo? O ero io il pazzo che gli avevo dato un passaggio e dato ascolto? Ne parlai con W.Axl e ne rimase colpito; confidavo nella sua comprensione ed empatia in quanto lo vidi visibilmente alterato, ma non offuscato, da una svariata quantità e qualità di sostanze e quindi pronto a recepire e percepire eventi fuori dall’ordinario.

La mattina dopo dimenticai tutto e con esso pure le chiavi donatemi dal vecchio nella tasca del giubbino..
Quando, mesi dopo, lo ritirai fuori dall’armadio, mi accorsi delle chiavi; erano due: una piccola e l’altra un più grande,tenute insieme da un portachiavi di cuoio con inciso a fuoco “Steel Horse” e l’indirizzo di una via; d’un tratto mi ricordai del vecchio, delle sue parole e di quanto avevo pensato quella sera.
Mi recai la mattina stessa, senza troppe speranze ma nonostante questo incuriosito e spinto dai ricordi e dalle riflessioni che riaffioravano, nella via della mia città corrispondente all’indirizzo inciso e qui mi trovai , in una via lunga e stretta del centro città, di fronte a una palazzina signorile con un portone in legno. Provai ad aprire con la chiave più piccola, la serratura scattò e dovetti fare un po’ di fatica per aprire il pesante portone ed entrare in un cortiletto avvolto in una strana e densa nebbia primaverile. Dalla foschia vidi qualcosa luccicare, mi avvicinai a quello strano oggetto, che rifletteva i pochi raggi del sole che trafiggevano il vapore e mi accorsi della possibilità di inserire l’altra chiave in una fessura presente nella parte superiore: immediatamente dopo aver girato la chiave e premuto un pulsante rosso, un rombo assordante fece tremare tutti i muri circostanti…..

Is this the life you want?

THE LIFE
YOU WANT

(A.Delirio – D.Guzzo)


Intro (speak)………… (intro soft guitar)

One day, an old man enter in my dream….
….he look me and say:…………..
Is this the life that you want ?…..think….

(Drums and rithym guitar)

Every sunday night
going to crazy living,
mad looking for the girls,……..
TRY ONE MORE TIME!!
This girls you look hidden,
They’re can not say that you have win, no….
They’re dress flutter and you are a dead horse..
IS THIS THE LIFE THAT YOU WANT?
IS THIS THE LIFE THAT YOU NEED?
IS THIS THE LIFE IN YOUR FUCKER DREAMS..
………………………………………….
………………………………………….
(guitar slide)

Easy girls, getting dunk,
We’re living on the edge…….
I think : I’m much too young to die,
I think : I’m much too drunk to fuck,
Well………………………………..
IS THIS THE LIFE THAT YOU WANT?
IS THIS THE LIFE THAT YOU NEED?
IS THIS THE LIFE IN YOUR FUCKER DREAMS..
Uaaaaaaa…………...Rock-on!!…………
Uaaaaaaa…………...Fuck-off!!…………
………………………………………….

(lead guitar) -----------------------

You are a serious boy, if you want,
Don’t take this bad influence……..
“You can to remain without potatoes?”
Enough that you want it,
But if you don’t lissen to me,well
Take all this paradise,
Everythink thing and girls…….

(Drums)

Well………………………………..
IS THIS THE LIFE THAT YOU WANT?
IS THIS THE LIFE THAT YOU NEED?
IS THIS THE LIFE IN YOUR FUCKER DREAMS..
Uaaaaaaa…………...Rock-on!!…………
Uaaaaaaa…………...Fuck-off!!…………
………………………………………….

He said:“You don’t can to continue
In this way….you remember…this.
( soft solo guitar)

venerdì 30 novembre 2007

Is this the life you want?

Alticcio tutti i week end, con tendenza ad eccedere durante la settimana.
Ma la domenica mattina sei al lavoro perché c’è da sistemare qualcosa: il cliente ha sempre ragione, ma ha anche poca voglia di pagare.
Corri corri corri, hai una bombola di gas sotto il culo che sai che prima o poi esploderà (però nel frattempo ti sei riparato dall’aumento della benzina), il battistrada si assottiglia e le pastiglie dei freni sono da cambiare: la tua aderenza ne risente, soprattutto in curva, nei tratti in cui abbandoni la retta via.
Fai un numero indefinito di giri attorno alla pista, sei in forma, e si vede: ottimi tempi sul giro; ma è già tempo di riposare e ordini il solito coktail da 5 euro. Cazzo, sei forte! Le ragazze ti guardano maliziose e sembrano dirti “Hey, vieni qui!”, Hey Hey vieni qui, mancano altri 2 EUROs (7 is the right price) te lo dice invece il barista. E ad un tratto capisci perché fuori nel parcheggio non c’è posto per la tua Fiatpuntopolovolkswagen insieme ad altre cose.
Ma non c’è tempo per riflettere perchè poche ore dopo ti aspettano la terra, il vento, il freddo e la pioggia: i tuoi compagni di viaggio che non ti hanno mai abbandonato (mai lo faranno); mentre sei nel fango fino alle ginocchia pensi agli anni settanta, alle osterie in cui hai bevuto e a quell’architetto appena laureata così carina che ti dice cosa devi o non devi fare; alla decima ora di fronte a un Terminale ti ricordi di quando avevi i capelli lunghi, la barba incolta e andavi in moto senza casco.

“Is this the life you want?”
(trad.”Ma quelle ragazze il lunedì mattina vanno al lavoro vestite così?”)

mercoledì 28 novembre 2007

Sunday

Sunday

What’s the reason why
I met this people walkin
To His home?

What’s the reason why
You pray and sing for your Lord
And I’m trying to sleep?

Once, me too
I knew the way,
And Shared my love with you

I’d like to know why
You came back home
And I go out

Damn, my soul is lost
You prayed and singed for Our Lord
But save one for me

Once, me too
I knew the way,
And Shared my love with you